Fitte alla milza

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Quando potrebbe prodursi una situazione nella quale un soggetto soffre di fitte alla milza? Per prima cosa è bene specificare che questo tipo di dolore dove si percepisce esattamente. Si tratta di una sindrome dolorosa che localizzata nella zona sinistra dell’addome. Si parla della zona posteriore dello stomaco e la zona anteriore del rene sinistro.

Da cosa può essere causata una sindrome del genere? Nella maggioranza dei casi si tratta della conseguenza di uno sforzo fisico che il soggetto ha compiuto. Pensiamo a persone che magari decidono di fare un’attività di natura fisica senza tuttavia avere un adeguato allenamento. Per questo motivo in maniera molto facile potrebbero andare incontro a un dolore, un fastidio che interessa quest’organo. Se si tratta di una casistica del genere, la sindrome dolorosa non è accompagnata in alcun modo a da ulteriori problematiche fisiche o da altre patologie.

Si tratta quindi di un disturbo che tende a risolversi in maniera del tutto spontanea se il paziente si mette a riposo. Praticando poi uno sport in maniera costante il fisico diventa maggiormente allenato e questo consente nel corso del tempo di avere meno problematiche del genere.

Differente è il caso di una persona che non fa alcun tipo di attività di natura fisica ma percepisce questo tipo di dolore, in questo caso specifico è bene che si valuti di interpellare uno specialista e farsi visitare. Questo consentirà di escludere la presenza di eventuali processi infiammatori o nel caso di altre anomalie.

Un approfondimento importante che va fatto in tal senso è quello di sapere che un organo come la milza, in seguito a traumi nella zona addominale potrebbe subire dei danni. Se il paziente dovesse aver una forma di anemia, tenendo presente che possono essercene di differente entità, quest’organo potrebbe diventare iperattivo e potrebbe diventare gonfio e dare al soggetto dei dolori.

Bisogna tener presente che nelle persone che hanno l’anemia, il ciclo di vita che hanno i globuli rossi è minore in proporzione a quello di un soggetto che non soffre di queste problematiche. Si parla infatti un ciclo di vita che è sui 60-90 giorni, rispetto a quello normale che è quantificato in 120 giorni.

Possibili patologie

Quando un paziente dovesse percepire una sindrome dolorosa del genere, se si trova in condizioni definite di riposo potrebbero essere dei sintomi riconducibili a:

  • Potrebbe trattarsi di mononucleosi;
  • Potrebbe trattarsi di un processo infettivo di derivazione virale;
  • Questo potrebbe causare nel soggetto febbre;
  • Il paziente potrebbe andare incontro a dolori di natura articolare;
  • Il paziente potrebbe avere mal di testa;
  • Il paziente potrebbe avere un gonfiore che interessa le ghiandole definite linfatiche.

Tuttavia non si può escludere che questa sindrome dolorosa possa essere la conseguenza di:

  • Potrebbe essere collegata a un’endocardite di natura infettiva;
  • Potrebbe essere collegata a una patologia di natura epatica;
  • Potrebbe essere collegata a una cirrosi;
  • Potrebbe essere collegata a un tumore della milza.

Parliamo di possibili cause

Quali potrebbero essere le cause più comuni associabili a una sindrome dolorosa del genere? Vediamole insieme:

  • Potrebbe essere collegata come approfondito ad una forma di anemia;
  • Potrebbe essere collegata a una cirrosi epatica;
  • Potrebbe essere collegata a una endocardite di natura infettiva;
  • Potrebbe essere collegata a un’epatite di tipo A;
  • Potrebbe essere collegata a un’epatite di tipo B;
  • Potrebbe essere collegata a un’epatite di tipo C;
  • Potrebbe essere collegata a una mononucleosi;
  • Potrebbe essere collegata a una patologia chiamata sclerodermia;
  • Potrebbe essere collegata a una patologia chiamata toxoplasmosi.

Parliamo di toxoplasmosi

Quando parliamo di una patologia come la toxoplasmosi ci stiamo riferendo a una problematica causata da un processo infettivo legato a un parassita. Si parla in tal senso di Toxoplasma gondii che l’uomo potrebbe contrarre da un animale.

Si parla in tal senso in maniera particolare di gatti, del cibo, di carne di maiale e di pecora cruda, di vegetali che potrebbero avere al loro interno del materiale fecale di un animale come il gatto.

Quanto è pericolosa questa malattia? La risposta corretta è dipende, infatti per donne che sono in gravidanza può avere un elevato livello di pericolosità legato al feto. Da questo punto di vista la donna potrebbe andare incontro a:

  • Potrebbe avere un aborto;
  • Potrebbe andare incontro a problematiche di natura mentale.

Parliamo di sistema immunitario

Solitamente il sistema immunitario di uomini e donne è sufficientemente reattivo per evitare problematiche come la malattia, tuttavia in condizioni particolari a causa di quello che viene definito stress immunitario legato a condizioni come:

  • Potrebbe essere legato a una gravidanza;
  • Potrebbe essere legato a un processo infettivo causato da Hiv;
  • Potrebbe essere legato a terapie di immunosoppressione.

In questo caso il parassita potrebbe decisamente trovare le condizioni ideali per proliferare.

Parliamo del parassita

Ora facciamo un piccolo approfondimento sul parassita che tende a riprodursi da un punto di vista sessuale solo in animali come i gatti. Tuttavia potrebbe infettare anche animali come gli uccelli con un processo di trasferimento nell’organismo

Sintomi toxoplasmosi

Quali sono i sintomi relativi alla toxoplasmosi? Vediamoli insieme:

  • Tra i sintomi che potremmo avere ci sono i dolori di natura muscolare;
  • I sintomi potrebbero comprendere un gonfiore nella zona dei linfonodi;
  • Tra i sintomi che potremmo avere abbiamo il mal di testa;
  • Uno dei sintomi che potremmo avere comprende il mal di testa;
  • Uno dei sintomi che potremmo avere comprende la febbre;
  • Uno dei sintomi che potremmo avere è la stanchezza;
  • Uno dei sintomi che potremmo avere comprende il mal di testa.

Nel caso in cui ci dovessimo trovare con pazienti che hanno un sistema immunitario fragile, compromesso, magari che si stanno sottoponendo a un trattamento a base di chemioterapia, le complicazioni potrebbero comprendere:

  • Il paziente potrebbe riportare dei danni alla zona del fegato;
  • Potrebbe trattarsi di una toxoplasmosi oculare che si è prodotta in seguito a un processo infiammatorio della zona della retina;
  • Il paziente potrebbe andare incontro a dei processi infettivi a livello polmonare;
  • Il paziente potrebbe andare incontro a una forma di ingrossamento dei linfonodi;
  • Il paziente potrebbe avere dei dolori di natura muscolare;
  • Il paziente potrebbe andare incontro a una forma di emicrania;
  • Il paziente potrebbe avere uno stato confusionale.

Approcci preventivi

Gli approcci di natura preventiva passano per ridurre il rischio di contrarre la toxoplasmosi passano attraverso alcune attenzioni tra queste abbiamo:

  • Cuocere gli alimenti;
  • Evitare di consumare carne cruda;
  • Lavare accuratamente utensili che sono stati utilizzati su carni crude e vegetali crudi;
  • Non bere latte crudo;

Considerazioni finali

Quando si parla di problematiche come le fitte alla milza è bene tenere presente quale tipo di sindrome dolorosa percepisce il soggetto. Nella maggior parte dei casi si tratta di stati passeggeri, tuttavia se dovessero persistere nel corso del tempo, sarà opportuno rivolgersi al proprio medico e eventualmente consultare uno specialista.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.