Intelligenza artificiale e guanto robotico

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Intelligenza artificiale e guanto robotico, quali sono le possibili applicazioni di questa interessante tecnologia? La risposta corretta in tal senso è legata al fatto che un team di  scienziati, del dipartimento di ingegneria navale e meccanica, sono riusciti a sviluppare una sorta di guanto di natura robotica che ha la specifica funzionalità di poter riaddestrare le persone che hanno avuto un ictus, a recuperare delle abilità di natura motoria, in questa specifica casistica quelle musicali.

Chiaramente il caso in questione come sempre e come sta accadendo per molte scoperte recenti è stato sviluppato avvalendosi del supporto come sempre dell’intelligenza artificiale collegata a quella che viene definita la robotica morbida. Quanto pesa la protesi? Si tratta di uno strumento molto leggero, dal peso circa di soli 191 grammi. Dotata di quello che viene definito esoscheletro di natura intelligente, possede 16 sensori di natura tattile e una sorta di attuatore pneumatico che serve per ogni polpastrello.

Le evoluzioni tecniche appena descritte insieme alla tecnologia che si basa su un apprendimento automatico, sono in grado di fornire un supporto efficace che sia in grado di far riacquisire le attività manuali che nel corso del tempo si sono perdute in seguito a questa problematica.

La progettazione di questo specifico guanto è stata fatta pensando di assistere e in maniera particolare stimolare un possibile miglioramento nei movimenti definiti naturali della mano, dando la possibilità alle persone che indossano questo guanto di poter essere autonome relativamente ai movimenti legati all’arto.

In pratica questo guanto robotico funge da guida per la mano del paziente colpito da ictus, al punto tale da fornire un valido supporto, infatti è in grado di aumentare le capacità.

Ictus

Quando parliamo di ictus cerebrale a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una rottura del tutto improvvisa di un vaso cerebrale, causata da un danno che si è prodotto a livello di cellule cerebrali. La causa è legata alla mancata erogazione di ossigeno e di nutrimenti che in generale trasporta il sangue ( in questo caso viene definita come ischemia), oppure ad una compressione che è causata dal sangue che esce dal vaso (viene definita emorragia cerebrale).

Sintomi

Quali sono invece i sintomi? In linea generale l’ictus fa la sua comparsa in maniera del tutto improvvisa, non produce dolore nella maggioranza dei casi. Se si tratta invece di un’emorragia cerebrale, allora il soggetto potrebbe avere il mal di testa, in ogni caso i sintomi che potremmo definire tipici comprendono:

  • Il paziente percepisce un’improvvisa mancanza di forza;
  • Avverte un formicolio ad un braccio o ad una gamba;
  • Potrebbe percepire una mancanza di sensibilità che riguarda il braccio e la gamba;
  • Potrebbero anche subentrare delle difficoltà che interessano la capacità di parlare e quella della visione da un lato.

Potrebbe anche prodursi una situazione nella quale i sintomi si manifestano per alcuni minuti e allo stesso modo in cui sono comparsi, tendono a scomparire completamente. Se si tratta di una situazione del genere, allora il termine medico per definire questa condizione è attacchi ischemici transitori. Si tratta di campanelli d’allarme che non devono essere sottovalutati in alcun modo, in quanto potrebbero essere il principio che porta poi il paziente ad avere un vero e proprio Ictus.

Il fatto che si possano chiudere dei vasi cerebrali, potrebbe anche essere causato da emboli che partono da placche di aterosclerosi dalla zona del collo e dalla zona del cuore, oppure potrebbe essere una forma di aterosclerosi che si produce da vasi piccoli presenti all’interno della zona del cervello.

Nel caso in cui le placche relative alle carotidi, dovesse ostruire un buon settanta per cento del vaso, si dovrà allora procedere con un intervento di natura chirurgica.

Parliamo di cause

Quali sono le cause che potrebbero innescare una sofferenza relativa alle cellule nervose? Vediamolo insieme:

  • Potrebbe essere causata dalla chiusura di un’arteria cerebrale che tende a impedire il normale transito di sangue, in questo caso la terminologia utilizzata è ischemia cerebrale. Parlando in termini puramente statistici, l’ischemia cerebrale costituisce almeno un buon ottanta per cento dei casi di ictus di natura cerebrale. L’arteria potrebbe chiudersi perchè tende a formarsi un coagulo (definito anche trombo), oppure per la presenza di un’irregolarità inerente alla parete dell’arteria medesima, in questo caso si parla di quella che viene definita trombosi cerebrale;
  • Potrebbe essere causata dalla rottura del tutto improvvisa di un’arteria cerebrale che generalmente è causata da valori in termini di pressione arteriosa piuttosto elevati. In questo caso il termine corretto sarà emorragia cerebrale. In realtà questa casistica a livello percentuale rappresenta solo circa il quindici per cento dei casi. L’emorragia cerebrale è causata nelle persone anziane dalla rottura di un’arteria piccola, mentre nelle persone giovani è causata dalla rottura relativa ad un aneurisma cerebrale;
  • Possiamo poi parlare di cause minori, riferendoci a pazienti giovani che potrebbero andare incontro a questa condizione se sono presenti ad esempio dei difetti di natura congenita relativi alla coagulazione del sangue. Potrebbe manifestarsi nel caso in cui siano presenti patologia di natura reumatologica, nel caso in cui sia presente un piccolo foro tra i due atri del cuore.

Approccio diagnostico

Se si tratta di un ictus ischemico o di natura emorragica in fase acuta, in emergenza di si provvede a:

  1. Per prima cosa il paziente verrà sottoposto a esami quali la Tomografia computerizzata, una Risonanza magnetica nucleare dell’encefalo, un Ecocolor doppler, un Doppler Transcranico;
  2. Poi il paziente verrà sottoposto ad una valutazione di natura neurologica ( si parla in tal senso di scala di Rankin modificata) e clinica generale.

Quali sono gli approcci di natura terapeutica? La risposta corretta è che risulta essere presente una terapia per l’ischemia cerebrale che si può eseguire solo ed esclusivamente entro le prime tre ore dopo aver sottoposto il paziente all’intervento. Si tratta di una terapia chiamata trombolisi che consente di riaprire l’arteria che si è chiusa, facendo in maniera tale che una porzione del tessuto cerebrale si possa salvare pur essendo rimasto colpito.

Considerazioni finali

L’intelligenza artificiale coniugata al guanto robotico, prima di essere stata utilizzata sui pazienti, si è proceduto ad addestrare il dispositivo, in maniera tale che fosse in grado di eseguire una melodia avvalendosi della tastiera. In questo modo si è poi utilizzato, una volta che la mano della persona affetta da ictus ha calzato il guanto, guidando il paziente nell’esecuzione dei movimenti corretti. Bisogna riflettere agli ambiti potenziali nei quali può essere applicata questa tecnologia, non solo chiaramente a quello musicale, tenendo presente che ogni anno, riferendoci in tal senso agli Stati Uniti, le persone colpite da Ictus sono circa 800.000.

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