Masturbarsi è ancora un tabu?

86

I tempi sono cambiati, c’è molta più informazione di una volta, si conoscono molti più dettagli rispetto ad un tempo, eppure masturbarsi per certi versi, sia nella cultura maschile che in quella femminile è rimasto un autentico tabù. In pratica lo si fa ma non se ne parla, infatti ancora ad oggi, volendo in tal senso citare delle percentuali, possiamo dire che almeno un buon 60 per cento delle donne e un buon 80 per cento degli uomini, tende a mettere in atto questa pratica in maniera regolare. Tuttavia se se ne deve parlare, allora è una cosa differente, la metà degli intervistati ha dichiarato che prova vergogna nell’ammettere di ricorrere a questa pratica.

Per quale motivo c’è una cultura ancora improntata alla vergogna da questo punto di vista? La risposta da dare è ampia e risale da certi punti di vista ai tempi dei Faraoni, questo perchè la linea di confine sottile tra una sessualità che potremmo definire lecita e illecita si è decisamente spostata nel corso del tempo.

Nell’antico Egitto, la convinzione più radicata era quella in base alla quale era stata una divinitò chiamata Atum, tramite un atto autoerotico a dare il via alla creazione, per questo motivo i faraoni avevano la pratica di masturbarsi sulle rive del Nilo quando c’erano le cerimonie. Possiamo dire quindi che nel mondo antico, la pratica della masturbazione era vissuto come un gesto naturale, del tutto normale e privo di vincoli, poi le cose in tempi più recenti sono cambiate.

Infatti il cristianesimo ritenne la masturbazione un atto non corretto, quasi un’offesa nei confronti di Dio perchè a tutti gli effetti impediva la procreazione. Lo stesso teologo Tommaso d’Aquino paragonò la masturbazione ad un peccato così grave da metterlo al secondo posto dopo l’omicidio. In ogni caso meritava un castigo che era una penitenza legata al digiuno a pane e acqua per almeno un anno.

Con il trascorrere dei secoli, l’atto e la punizione divennero ancora più marcati, al punto tale che si arrivò a rendere colpevoli anche i pensieri, quali ad esempio sfiorare una mano ad una fanciulla, era già considerato un gesto non corretto, perchè legato ad una successiva polluzione. Questo almeno nel pensiero del vescovo Alfonso Maria dè Liguori, al punto tale che la sorveglianza che venne adottata nei conventi fu molto attenta, severa e per certi versi potremmo definirla come feroce.

Lombardia nell’ottocento

La storia è piena di esempi in tal senso, per esempio nella Lombardia dell’ottocento, in alcuni bagni dei seminari, veniva posto uno specchio, questo serviva a controllare che fare in maniera tale che i giovani che si lavavano, guardandosi evitassero di cedere ad un vizio del genere.

Allo stesso modo le suore venivano accompagnate quando dovevano fare magari il bidet. Tuttavia il peggiorameto è avvenuto in un tempo successivo, in tal senso si può imputare una buona parte delle responsabilità ad un luminare di origini svizzere che si chiamava August Tissot, il quale scrisse una dissertazione nella quale in maniera molto precisa e quasi maniacale, si elencavano tutte le malattie che si sarebbero potute prendere se si praticava questo vizio, vediamole insieme:

  • Una delle malattie era la cecità.
  • Un’altra malattia era la gotta.
  • Un’altra malattia era l’epilessia.
  • Un’altra malattia era la follia.

Citiamo in tal senso il sessuologo vissuto nell’ottocento che si chiamava Giorgio Rifelli, il quale raccomandava ai genitori di entrare nelle camere da letto dei figli senza alcun preavviso per ispezionare la biancheria. In casi estremi si sarebbe anche potuto utilizzare un anello metallico con la caratteristica di essere seghettato, per impedire le erezioni.

Tempi che cambiano, il rapporto Kinsey

Da questo punto di vista, una svolta veramente molto importante si è prodotta a cavallo degli anni 40 e 50, periodo durante il quale un celebre rapporto chiamato Kinsey, indaga e mette in evidenza come quasi il 100 per cento degli uomini e il 60 per cento delle donne, già all’epoca prativa l’autoerotismo.

Poi negli anni 60-70, grazie alla spinta dei movimenti femministi, l’associazione medica americana ha di fatto riconosciuto come la masturbazione sia in realtà un atto del tutto naturale e normale. Tuttavia per quanto ci sia in tal senso stata una spinta in avanti, quello che dobbiamo mettere in evidenza è come nel corso del tempo sia rimasto una sorta di tabù sociale. Infatti l’autoerotismo maschile è visto come una sorta di atto definibile come di potenza sessuale, quello femminile è ancora visto come una sorta di segnale di perversione.

Tuttavia l’autoerotismo ancora oggi per certi versi resta un tabù, per quale motivo si è prodotto un pensiero del genere? La risposta corretta è che l’autoerotismo è considerato ancora come una sorta di simbolica esclusione del partner, si afferma una sorta di propria autosufficienza sessuale, questo è visto come un segno di immaturità ma in realtà non è vero. Quello che è mutato nel corso del tempo è il fatto che si pratica l’autoerotismo anche in età tarda rispetto al passato.

Masturbazione : benefici oppure no?

Secondo la scienza moderna, praticare la masturbazione è una cosa che può dare dei benefici oppure no? Per prima cosa è importante sottolineare come non deve diventare da questo punto di vista una forma ossessiva, si tratta a tutti gli effetti di un atto che contribuisce a far scoprire quali siano i meccanismi del piacere che regolano il proprio organismo e il proprio corpo.

L’autoerotismo da questo punto di vista avrebbe anche degli effetti benefici sul corpo, stimolando il rilascio di endorfine, si tratta di ormoni legati al nostro livello di soddisfazione, oltre che di cortisolo, ossitocina che vengono in supporto al nostro sistema immunitario, riducendo i rischi che si possa produrre una condizione come quella del diabete di tipo 2.

Ci sono invece altre tipologie di rischi che possiamo avere nel parlare dell’autoerotismo, quello di un silenzio di natura culturale e sociale sul tema della masturbazione, al punto tale che si alimenti un meccanismo di repressione di natura sessuale. Questo incrementa la vergogna e il senso di colpa che a tutti gli effetti, tendono a impedirci di godere al pieno della nostra sessualità nei modi più corretti e normali che ci dovrebbero invece essere.

Proprio per questo motivo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2013, si è preoccupata di diffondere una sorta di vademecum, cercando di promuovere in tal senso dei corsi di educazione sessuale nelle scuole. La finalità è quella di promuovere una giusta cultura della gratificazione che non deve in tal senso destare alcuna preoccupazione ai genitori sulla tematica del masturbarsi. Un messaggio che nonostante tutto, ha ancora delle difficoltà a diffondersi a causa dei tabù presenti.

https://www.newsscienze.com/rapporti-sessuali-tra-uomo-e-donna/