Tricomoniasi : infezione sessuale contagiosa

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Avete mai sentito parlare della tricomoniasi? Si tratta di un forma infettiva piuttosto contagiosa, che solitamente utilizza come canale di trasmissione preferenziale, quello sessuale. Quali sono i comportamenti che possiamo mettere in atto per evitare di contrarre questa forma infettiva? Esistono ad oggi cure in grado di debellarla completamente o i farmaci che vengono utilizzati, servono solo a contenere i sintomi dell’infezione? Quali comportamenti di natura preventiva, può mettere in atto il soggetto che contrae questa forma infettiva e quanto sono effettivamente efficaci? Per quanto tempo deve assumere i farmaci una persona che ha contratto questa forma infettiva? Serve curare anche il partner se abbiamo contratto l’infezione? Dopo quanto tempo di esce dalla fase acuta e dai sintomi correlati ad essa?

Quando parliamo di questa forma infettiva, per prima cosa ci riferiamo a un protozoo che è responsabile dell’infezione. Prima di parlare della forma infettiva in sè e di quali danni può provocare nell’organismo umano, è bene fare un approfondimento sul termine protozoo, per comprendere fino in fondo, a cosa ci stiamo riferendo. Il termine indica un gruppo di esseri viventi che hanno la caratteristica di essere unicellulari (formati da una sola cellula) anche se, si possono trovare anche pluricellulari.

Qual’è il livello di contagio di questa specifica infezione? Si tratta di una forma infettiva molto contagiosa. Colpisce in maniera eguale, sia uomini che donne, oppure colpisce maggiormente uno dei due ceppi? In realtà, si manifesta in maniera molto più accentuata nelle donne. Colpisce zone particolari del corpo? Si, l’infezione tende a manifestarsi nella zona dell’apparato genitale femminile, con interessamento anche della zona legata alle vie urinarie.

Le zone maggiormente interessate dal processo infettivo riguardano vagina, uretra, cervice, le vie urinarie. Nella popolazione maschile, la forma infettiva si manifesta con un numero di casi nettamente inferiore. Quali sono i canali di trasmissione specifici per questa tipologia di infezione?

Il canale preferenziale di trasmissione, quello diretto è l’avere rapporti sessuali non protetti con partner occasionali che hanno già l’infezione. Tuttavia, il rapporto sessuale, non rappresenta l’unico canale attraverso il quale l’infezione può passare da una persona ad un’altra.

Trasmissione indiretta dell’infezione

Esiste quindi un altro modo attraverso il quale l’infezione può trasmettersi e proliferare dentro a un altro organismo. Parla in questo caso di una forma indiretta, che avviene tramite l’utilizzo di lenzuola, asciugamani, che hanno tracce del virus. Anche se è bene dire che questa forma di trasmissione è molto più rara a sporadica. Il virus è molto più diffuso tramite il canale sessuale che è a tutti gli effetti un modo diretto perchè avvenga un contatto tra persone.

Quindi parlando di questa forma infettiva, ricordiamoci sempre che il canale preferenziale è quello di una persona ammalata, che con il contatto di natura sessuale, non protetto, trasmette in maniera diretta la forma ad un’altra persona.

Qual’è la sintomatologia

Ancora una volta, serve fare una distinzione netta tra uomini e donne, quando parliamo di tricomoniasi. Infatti come abbiamo appena visto, la forma infettiva ha un livello di diffusione molto più alto nella popolazione femminile, e colpisce in maniera molto più rara la popolazione maschile.

La sintomatologia è anch’essa collegata ai due ceppi di popolazione specifici. Mentre nell’uomo può rimanere latente, in pratica senza dare luogo a sintomi specifici, quindi ha un decorso di natura asintomatica, nella donna invece può avere delle manifestazioni specifiche, che andiamo a vedere:

  1. L’infezione si può manifestare con delle perdite dalla vagina di un color giallo
  2. La donna che ha l’infezione all’interno del proprio organismo, può avere una fastidioso processo irritativo nella zona della vulva
  3. Non sempre i sintomi sono accentuati, ci possono essere casi specifici nei quali sono invece molto attenuati

Gravidanza e infezione

Fino a questo momento abbiamo visto come il suo livello di gravità, sia tutto sommato non elevato, anche se nelle donne è in grado di dare delle manifestazioni precise fastidiose. Tuttavia un discorso a parte deve essere fatto per donne ammalate di questa infezione, che sono magari in attesa di avere un figlio.

In questo caso specifico, la forma infettiva può diventare molto più serie e avere delle conseguenze importanti per la donna. Se si parla di gravidanza, si potrebbero produrre delle situazioni serie che riguardano per esempio un parto prematuro, un bambino che nasce con un peso inferiore alla norma.

Come si effettua la diagnosi

Come deve procedere un medico per effettuare in tal senso una diagnosi corretta? L’unico modo efficace, è tramite analisi che vengono fatte in un laboratorio. L’analisi riguarda le secrezioni vaginali. Tuttavia, pur trattandosi di un esame che viene fatto in tempi molto rapidi, ha un grado attendibilità che non si attesta oltre il 70 per cento. Per questo motivo si devono predisporre dei test aggiuntivi? Si, a causa del livello di attendibilità non troppo alto, è bene esaminare con attenzione il Pap test effettuato, integrandolo con un esame aggiuntivo.

In questo casi, è bene orientarsi su esami aggiuntivi quali la ricerca del protozoo. Per la donna, questa tipologia specifica di esame va effettuato prendendo in esame le secrezioni vaginali. Nell’uomo, l’esame va effettuato prendendo in esame lo sperma dell’uomo, in alternativa tramite un tampone nella zona dell’uretra. Un test effettuabile su entrambi è quello delle urine.

Trattamento della forma infettiva

Come si deve procedere una volta che sono stati effettuati gli esami di routine necessari a determinare il tipo di infezione? Una volta che si è stabilito con certezza, che si tratta di una forma di tricomoniasi, come si deve intervenire in una fase successiva? Quali sono i farmaci che si possono utilizzare e in che modo devono essere assunti dalla persona ammalata di questa patologia infettiva?

La terapia di natura farmacologia, prevede l’assunzione per via orale, per via intramuscolare o endovenosa, o a livello locale, di specifici farmaci chiamati nitroimidazolici ( metronidazolo e tinidazolo). Con questa terminologia si intende un gruppo di farmaci specifici che agiscono in maniera efficace nella zona del lume intestinale, della parete intestinale e anche in altri tessuti. Il loro livello di assorbimento a livello gastrointestinale è molto veloce.

Quali sono gli accorgimenti e le attenzioni che il paziente deve avere durante la fase del trattamento con questa classe specifica di farmaci? La prima regola che va seguita, riguarda il consumo eventuale di sostanze alcoliche, che deve essere assolutamente abolito. Questo sia durante la somministrazione dei farmaci, sia nelle 24 ore successive alla somministrazione.

Nel caso di somministrazione di tinidazolo, l’alcol va completamente abolito anche per un tempo superiore alle 24 ore, si parla infatti di 72 ore dopo aver terminato il trattamento con questo farmaco specifico. Ci sono degli accorgimenti specifici che si devono avere nei riguardi del proprio partner? Si, in forma del tutto precauzionale, il trattamento al quale ci si è sottoposti, andrà applicato anche al proprio partner. Da un punto di vista sessuale, si dovranno evitare rapporti, fino alla completa guarigione da questa forma infettiva.

Terminata la terapia, si devono effettuare dei controlli successivi? Si, dopo circa tre mesi dal termine della terapia, è bene sottoporsi a un controllo, infatti questa forma infettiva ha la caratteristica di essere recidiva ( si possono produrre nel soggetto delle ricadute pur avendo fatto la cura e assunto i farmaci per debellarla).

Se la cura riguarda donne che aspettano un bambino, serve porre molta attenzione, portando avanti la cura per molto tempo, fino ad arrivare alla trentaseiesima settimana. Si parla ovviamente di donne che hanno la caratteristica di non avere sintomi di alcuna sorta (asintomatiche).

La prevenzione come approccio, riguarda principalmente l’utilizzo di contraccettivi durante rapporti sessuali.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.