Colecistite acuta sintomi

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Quali sono i sintomi della colecistite acuta? La risposta corretta è che il paziente potrebbe avere il vomito, oltre a una sindrome dolorosa che riguarda l’ipocrondrio destro. Se il paziente per esempio dovesse inspirare in maniera molto marcata e profonda, potrebbe percepire un dolore molto marcato nel momento in cui avviene la palpazione nella zona interessata.

Oltre a quanto appena descritto, potrebbe esserci una reazione del tutto involontaria che riguarda la muscolatura nella zona addominale collocata nel quadrante superiore, parte destra. La febbre nella maggior parte dei casi risulta essere in tal senso lieve, oltre ad essere frequente. Qual’è l’iter di una problematica del genere? Nella forma acuta il miglioramento inizia ad esserci nell’arco di due o tre giorni, tende ad avere una risoluzione nell’arco di una settimana in una percentuale che si avvicina all’ottantacinque per cento dei pazienti. Questo potrebbe avvenire anche se risulta non esserci un trattamento.

Possibili complicazioni

Quali potrebbero essere le complicazioni in quei pazienti che non hanno fatto il trattamento? In termini percentuali, nel dieci per cento dei casi, potrebbe svilupparsi una perforazione da questo punto di vista localizzata, mentre nell’uno per cento dei casi il paziente potrebbe andare incontro a una perforazione definita libera con relativa peritonite. Se il paziente dovesse avere dei sintomi quali il dolore addominale, una febbre molto alta, brividi intensi, sono sintomi che sono associabili da questo punto di vista alla presenza di pus nella zona della colecisti.

Nel caso in cui la colecistite in forma acuta dovesse essere collegata a ittero, risulta essere molto probabile la presenza di un processo di natura ostruttiva che riguarda la via biliare principale. Potrebbero esserci ulteriori complicazioni da questo punto di vista? La risposta è si, vediamo quali sono:

  • Potrebbe essere legata alla Sindrome di Milizzi;
  • Potrebbe essere legata a una forma di pancreatite acuta di natura biliare;
  • Potrebbe essere collegata a una fistola colecisto-enterica.

Parliamo di Colecistite acuta alitiasica

Nel caso in cui si tratti di questa forma è bene sapere che i sintomi sono del tutto simili a quelli della colecistite acuta, tuttavia la sua identificazione potrebbe risultare da questo punto di vista molto complessa, questo perchè i pazienti potrebbero essere da questo punto di vista ammalati in forma molto grave e questa condizione li rende impossibilitati a comunicare in maniera chiara la loro condizione.

Da questo punto di vista diventa molto importante prestare la massima attenzione a:

  • Bisogna sicuramente non sottovalutare una problematica come quella della distensione addominale;
  • Bisogna sicuramente non sottovalutare una problematica come quella relativa alla presenza di una febbre del tutto inspiegabile.

Approfondiamo la problematica

Quando parliamo di una forma come la colecistite acuta, ci stiamo riferendo essenzialmente ad un processo di natura infiammatoria che interessa la colecisti. In quanto tempo tende a svilupparsi? La risposta corretta è che tende a svilupparsi nel corso di alcune ore, in linea generale è la conseguenza di un processo ostruttivo che che interessa il dotto cistico. Quali sono i sintomi? La risposta corretta è che il paziente potrebbe andare incontro a una sindrome dolorosa che interessa la zona superiore nella parte destra dell’addome. In alcuni casi la sindrome potrebbe essere accompagnata da:

  • Tra i sintomi riscontrabili abbiamo la febbre;
  • Tra i sintomi riscontrabili abbiamo i brividi;
  • Tra i sintomi riscontrabili abbiamo la nausea;
  • Tra i sintomi riscontrabili abbiamo il vomito.

Nel momento in cui il paziente verrà sottoposto ad un’ecografia addominale, verranno messi in evidenza i calcoli presenti nella zona della colecisti, in alcuni casi un processo infiammatorio collegato. Qual’è il corretto approccio di natura terapeutica? La risposta corretta è che il trattamento comprende l’utilizzo di antibiotici, oltre alla colecistectomia.

Nel momento in cui approfondiamo una problematica come quella della colecistite acuta è bene sapere che risulta essere la complicazione più comune della colelitiasi. In una percentuale pari al 95 per cento dei casi, tutti i pazienti che presentano una colecistite acuta, hanno anche una colelitiasi. Nel momento in cui un calcolo tende a insinuarsi nel dotto cistico, crea un processo ostruttivo che risulta essere da questo punto di vista permanente, questo tende a determinare a sua volta un processo infiammatorio che possiamo definire acuto.

Se parliamo di colecistite alitiasica, ci stiamo riferendo ad un processo infiammatorio che si presenta in assenza di calcoli di natura biliare. Potremmo parlare in tal senso di fattori definibili di rischio? La risposta è si, vediamo quali sono:

  1. Uno dei fattori di rischio che potremmo rilevare è la presenza di malattie molto serie;
  2. Potrebbe essere collegato all’aver sottoposto il paziente ad interventi chirurgici molto seri;
  3. Potrebbe essere collegata alla presenza di ustioni;
  4. Potrebbe essere collegata alla presenza di sepsi;
  5. Potrebbe essere collegata alla presenza di un trauma;
  6. Potrebbe essere collegato ad una forma di digiuno che si è prolungato nel corso del tempo;
  7. Potrebbe essere collegato ad uno shock;
  8. Potrebbe essere collegato ad un deficit di natura immunitaria;
  9. Potrebbe essere collagato alla presenza di una vasculite.

Approccio diagnostico

Qual’è il corretto approccio di natura diagnostica? In tal senso il paziente verrà sottoposto ad un’ecografia definita transaddominale, si tratta di uno degli esami di natura strumentale più efficaci per riuscire a individuare in maniera efficace i calcoli di natura biliare. Il paziente potrebbe anche essere sottoposto ad una colescintigrafia nel momento in cui i risultati dovessero non essere chiari. Da questo punto di vista è bene sapere che il paziente potrebbe avere dei falsi positivi causati da:

  1. Potrebbe esserci un falso positivo che è stato causato da una patologia in forma acuta;
  2. Potrebbe esserci un falso positivo collegato a una forma di epatopatia piuttosto grave;
  3. Potrebberi esserci un falso positivo collegato ad una precedente sfinterotomia

Quando si tratta di una Tomografia computerizzata addominale, si possono mettere in evidenza quelle che sono le possibili complicazioni quali:

  • La perforazione della colecisti;
  • La pancreatite.

Parlando invece della forma definita alitiasica è bene sapere che il processo di diagnosi potrà essere fatto in pazienti che non hanno necessariamente dei calcoli biliari. Potrebbero però avere la pareti della colecisti ispessite, con relativo versamento pericolecistico.

Approccio terapeutico

Quale risulta essere il corretto iter terapeutico? La risposta corretta è che il paziente dovrà essere ricoverato in ospedale, dove gli verranno somministrati liquidi definiti Ev, analgesici come i Fans. In linea generale, vengono somminstrati antibiotici per curare la presenza di un’ipotetica infezione, pur mancando in tal senso l’evidenza di un beneficio palese.

Un approccio di natura chirurgica, se un paziente dovesse avere i sintomi della colecistite acuta, verrà ritardato in quei pazienti che hanno un disturbo cronico di una certa gravità, per esempio una malattia di natura cardiopolmonare e una malattia di natura epatica da questo punto di vista grave.

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