Acido fitico : inserirlo nella dieta oppure no

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Avete mai sentito parlare dell’acido fitico? In quali alimenti è contenuta questa sostanza? Si tratta di una sostanza dannosa per la nostra salute e quindi è bene limitarne il consumo o al contrario è una sostanza dagli indubbi vantaggi, che andrebbe inserita nella nostra dieta? Se assunto in quantità eccessive, quali effetti può provocare al nostro corpo? In che modo, possiamo variare il regime alimentare, per fare in modo tale da riuscire a ridurne il consumo? Se abbiamo difficoltà di natura digestiva, nell’assunzione di alcuni alimenti specifici, potremmo trovarci in presenza di un problema legato a questa sostanza. Le cose tuttavia, stanno veramente così? Dobbiamo quindi variare la nostra dieta e scegliere alimenti che ne hanno una quantità minore?

La prima cosa di cui dobbiamo parlare, è di un gruppo specifico di sostanze che hanno come peculiarità quella di rendere molto complessa e con un certo grado di difficoltà, la gestione di una serie di alimenti che introduciamo quotidianamente nella nostra dieta alimentare. Tra questi abbiamo la sostanza di cui stiamo parlando, spesso, viene anche definita come una sorta di antinutriente. In quali cibi è contenuta? Quali sono principalmente gli alimenti nei quali questa sostanza che sembra rendere difficoltosa la nostra digestione è presente?

La si può trovare in maniera particolare, nei cereali e nei legumi. Ci sono due correnti di pensiero ben distinte, sulla presunta utilità o non utilità di questa sostanza. Una parte delle persone, è votata alla eliminazione completa di questa specifica sostanza dalla dieta delle persone. Un’altra parte invece, ritiene che la sostanza, possa avere anche degli effetti di natura benefica.

Quindi come ci dobbiamo regolare? Nella nostra alimentazione quotidiana, è bene fare una valutazione e cercare di introdurre questa sostanza, perchè ha anche degli effetti benefici sul nostro organismo, oppure al contrario va completamente eliminata, perchè sono maggiori gli svantaggi, dei possibili vantaggi che abbiamo? Per rispondere a questa domanda, è necessario fare un approfondimento sul funzionamento della sostanza stessa, in quali alimenti si trova, come interagisce con il nostro metabolismo, e quali sono gli effetti positivi o negativi che effettivamente possiede.

Si tratta di una molecola?

Proprio per questo motivo, se parliamo di acido fitico, dobbiamo per prima cosa essere chiari, e dire che a tutti gli effetti si tratta di una molecola che viene utilizzata da specie di natura vegetale, e serve principalmente per riuscire ad accumulare una buona quantità di fosforo nel processo di maturazione stesso della pianta.

Per tutti quelli che considerano questo acido dannoso e quindi da eliminare completamente nel nostro regime alimentare, si evidenzia il fatto che la sua azione è dannosa per il nostro intestino. Sarebbe infatti in grado di ridurre in maniera significativa, la capacità che il nostro intestino ha di assorbire delle tipologie specifiche di minerali quali ad esempio il ferro e il magnesio.

In virtù di questa specifica caratteristica, è bene valutare un’alimentazione differente, che punti a ridurre se non a eliminare in maniera definitiva, l’assunzione di tutti quegli alimenti che ne contengono una buona quantità, ma che a loro volta, sono responsabili di problematiche di assorbimento a livello intestinale.

Tuttavia è bene a questo punto porsi una domanda? Questo acido ha solo proprietà specifiche che possono portare un danno al nostro organismo e quindi va eliminato dal nostro regime alimentare? Oppure al contrario, ha anche delle proprietà di natura benefica, e di conseguenza, in un regime alimentare sano ed equilibrato, andrebbe valutata con attenzione, facendo un’analisi approfondita che metta in luce punti di forza e punti di debolezza?

Definiamo questa sostanza

Per capire meglio se sia positivo inserire questa sostanza nella nostra dieta o al contrario sia negativo e quindi vada ridotto ai minimi termini l’assorbimento della stessa, è bene partire da quale sia la sua funzione. Per prima cosa è bene specificare che si tratta di una sostanza che molti vegetali utilizzano, per alimentare la presenza di una buona quantità di fosforo e e sali minerali. Nelle piante, c’è un meccanismo specifico che consente di avere disponibili sostanze molto importanti come magnesio, calcio e fosforo. Questo meccanismo si chiama fitasi.

Alimenti nei quali trovarlo

Quali sono gli alimenti nei quali è contenuto l’acido fitico? Come abbiamo detto in precedenza, questa sostanza è contenuta in maniera rilevante in alimenti come i cereali e i legumi. Esistono anche altre tipologie di alimenti nei quali possiamo trovarlo? Si, la soia, i semi di girasole e quelli di lino.

Esistono degli studi scientifici che mettono in evidenza quale sia la quantità giornaliera corretta che possiamo introdurre nel nostro corpo, relativamente a questa sostanza? In realtà molto pochi, ad oggi, quello che possiamo dire è che i consumi, variano molto in base alle zone geografiche, in base ai paesi, e in base al tipo di alimentazione che determinate popolazioni hanno. In Italia ad esempio l’assunzione di questa sostanza è principalmente legata al consumo di cereali.

In linea generale, si è chiaramente visto che l’assunzione di questa sostanza, dipende molto dal livello di sviluppo economico dei paesi considerati. Nelle zone del mondo in via di sviluppo, paesi considerati più poveri, nel regime alimentare, legumi e cereali sono consumati in quantità molto più elevate.

Al contrario, nei paesi definiti ricchi, l’alimentazione è maggiormente varia, con una minor predominanza di alimenti come i legumi e i cereali.  

Quali i rischi per la nostra salute

Quindi l’assunzione di questa sostanza crea dei problemi al nostro organismo? Per rispondere in maniera precisa a questa domanda, è bene partire da considerazioni di base. Ci sono alcune specie di animali, che sono in grado di assorbire tranquillamente questa sostanza: stiamo parlando dei ruminanti. Il tipo di alimentazione che hanno, consente di assorbire la sostanza, senza che ci siano problemi in tal senso. Al contrario, nel nostro organismo, ci sono dei problemi oggettivi di assorbimento, legati alla presenza in quantità molto ridotte della fitasi. 

Esistono poi una serie di studi piuttosto corposi che mettono in evidenza come questa sostanza, inibisca l’assorbimento di minerali importanti nella nostro organismo come il ferro, lo zinco. Tuttavia, è bene anche valutare un risvolto positivo. La sostanza di cui stiamo parlando, ha una funzione positiva, perchè tende a limitare l’assorbimento di metalli pesanti che hanno proprietà tossiche per il nostro organismo come ad esempio il piombo. 

Possiamo affermare con certezza, che le difficoltà di assorbimento di determinati minerali, importanti per il nostro organismo sono causati solo dalla presenza di questa sostanza? In realtà no, la sua presenza è importante, ma bisogna tener conto anche di una serie di variabili che adesso andiamo a vedere nel dettaglio:

  1. Il mancato assorbimento di minerali può essere legato anche al tipo di alimento consumato
  2. Un fattore discriminante è anche il tipo di proteina presente nell’alimento

 Approfondimenti aggiuntivi

Quindi se dovessimo valutare gli effetti di questa sostanza, basandoci solo ed esclusivamente su quanto riportato fino a questo momento, dovremmo sicuramente dire che va eliminata dal nostro regime alimentare, con essa anche una serie di alimenti specifici che la contengono ma le cose stanno effettivamente così? Non proprio, perchè noi stiamo parlando di un campo specifico; quello della nutrizione, e si tratta di una disciplina in pieno sviluppo, nella quale nulla va dato per scontato, al contrario, tutto è sempre in divenire e gli studi si moltiplicano.

Proprio negli ultimi anni infatti, alcuni studi hanno messo in evidenza alcune proprietà benefiche dell’acido fitico. Pensiamo un attimo al ferro, si tratta di un minerale molto importante, ed è un bene che una determinata quantità, sia assorbita dal nostro organismo, basandosi su una dieta di alimenti che lo contengono.

Tuttavia il ferro non ha solo proprietà benefiche, ha anche delle proprietà specifiche che sono pericolose per il nostro organismo. Infatti i  processi di ossidazione, con la conseguente formazione di radicali liberi, può portare a conseguenze serie e a modifiche nella struttura del Dna di membrane cellulari all’interno del nostro corpo.  In questo senso, l’acido di cui stiamo parlando invece, avrebbe delle specifiche proprietà antiossidanti, in grado di combattere in maniera efficace, i possibili danni che il ferro è in grado di creare nel nostro corpo.

Parlando invece di patologia tumorale, come il tumore al colon, che è influenzato sicuramente dal tipo di alimentazione che siamo soliti avere, l’effetto di questo acido sarebbe positivo, infatti l’acido in questione, sarebbe in grado di ridurre il danno prodotto dai livelli di ossidazione e anche la relativa crescita delle cellule tumorali. 

Come possiamo ridurne il consumo negli alimenti?

Tuttavia se avete deciso di ridurne il consumo negli alimenti a scopo precauzionale, come vi dovete comportare? Sappiate che i fitati presenti all’interno, li potete ridurre utilizzando dell’acqua. In pratica se decidete di consumare legumi, potete acquisire alcune prassi che sono utili a ridurre il contenuto di fitati all’interno. Mettendo in ammollo cereali e legumi per un periodo compreso tra i 30 minuti e le 12 ore, sarete in grado di ridurre in maniera significativa la quantità di fitati. Consiglio che vi possiamo dare è quello di cambiare in maniera frequente l’acqua nella quale mettete in ammollo questi alimenti.

Inserirlo o eliminarlo dalla nostra dieta?

I dati sembrano in tal senso contrastanti, da una parte l’acido in questione, con la sua funzione specifica che impedisce l’assorbimento di minerali molto importanti nel nostro organismo, sembra proprio sia da eliminare dalla nostra dieta. Dall’altra, è anche vero che abbiamo parlato delle sue funzioni antiossidanti, quindi è invece importante per prevenire patologie di natura tumorale come il tumore al colon. 

Quindi nei paesi in via di sviluppo, dove la povertà non consente di poter variare i proprio regime alimentare più di tanto, i rischi di un consumo eccessivo di alimenti come cereali e legumi, è alto. Si parla in questo caso della vera e propria insorgenza di patologie quali ad esempio il rachitismo.

Nei paesi occidentali, quelli maggiormente ricchi, nel quale solo alcuni soggetti che potrebbero seguire regimi alimentari molto rigidi, basati sul consumo di alcuni alimenti a discapito di altri, si potrebbero produrre delle carenze in termini di corretta assunzione di minerali.

Quindi cosa fare? Come porsi? Quale soluzioni dobbiamo adottare per evitare problemi in tal senso? In realtà la soluzione è semplice e non si basa certo sulla privazione o sull’eliminazione di determinati alimenti, al contrario. Se amate legumi e cereali perchè dovreste eliminarli dal vostro regime alimentare? 

Direi che la soluzione migliore è quella di concepire l’alimentazione nel modo corretto. Quindi una dieta ricca, varia, piena di alimenti di vario genere, dalla frutta, alla verdura, alla carne, alla farina, insomma il più possibile eterogenea è la soluzione migliore per non temere i possibili effetti dannosi di questo acido.

Da sempre un regime alimentare equilibrato, basato sul consumo in dosi corrette di vari alimenti, è la soluzione migliore, quella che consente di dare al nostro organismo le sostanze delle quali ha bisogno, senza per questo creare scompensi o squilibri tali che possono creare dei problemi.