L’intelligenza artificiale e il dolore nociplastico

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L’intelligenza artificiale e il dolore nociplastico, quali sono i punti di contatti tra queste due realtà così diverse tra di loro? Per prima cosa è bene sapere che questa tipologia di dolore non ha un’origine precisa, specifica, si caratterizza tuttavia per una sensibilità che rispetto ad una condizione normale, risulta essere aumentata o in alternativa possiamo parlare di una risposta del tutto alterata agli stimoli che sono presenti. Da questo punto di vista è bene dire che trattare la problematica e gestirla al meglio, richiede una gestione complessa e multi-dimensionale, tuttavia l’Ia potrebbe essere in tal senso d’aiuto. Quando parliamo di dolore nociplastico a cosa ci stiamo riferendo esattamente? Secondo le ultime conoscenze in possesso dalla medicina ufficiale, tende a manifestarsi nel momento in cui la rete che è deputata a elaborare il dolore relativo al corpo, subisce una sorta di riconfigurazione, in base alla quale c’è una reazione eccessiva agli stimoli ai quali sia il corpo che la mente viene sottoposta. Possiamo quindi affermare che il dolore nociplastico è una manifestazione caratterizzata da un livello di complessità alto, collegata ad un malfunzionamento del sistema nervoso.

Cosa potrebbe fare quindi l’Intelligenza Artificiale da questo punto di vista? La risposta corretta è che ha gli strumenti per poter dare un supporto molto importante nella fase di diagnosi e di successivo trattamento.

Dolore nociplastico : di cosa parliamo esattamente

Quando parliamo di una tematica come quella del dolore è bene sapere che potremmo trovarci in presenza di forme differenti, andiamo a vedere quali sono:

  • Parlando del dolore definito nocicettivo è bene sapere che è la conseguenza di un danno che si produce realmente o potrebbe essere potenzialmente legato ai tessuti.
  • Un’altra tipologia di dolore che da questo punto di vista abbiamo è quello definito neuropatico, si tratta di una sindrome dolorosa che tende a manifestarsi in seguito ad un danno specifico ai nervi.
  • Quando si parla del dolore nociplastico, ci si riferisce ad una problematica che come tale si produce da delle anomalie che sono legate alla percezione che si ha del dolore stesso.

Parlando di una forma di dolore come quello definito cronico è bene sapere che appartiene sicuramente a questa categoria, questo al di là di come viene percepito dalle persone. Facendo una differenza con il dolore acuto, in questo caso si tratta di una forma ridotta che è la conseguenza diretta di un accadimento dannoso, quando si parla di dolore cronico ci si riferisce ad una sindrome dolorosa che tende a durare per un periodo di tempo superiore ai tra mesi.

In molte casistiche, non c’è all’origine una motivazione specifica o un fattore che lo ha scatenato che si possa da questo punto di vista identificare. Potremmo quindi considerare questa forma alla stregua di una malattia? Si, questa è l’interpretazione maggiormente corretta, tenendo anche presente che in termini percentuali, tende a colpire almeno un trenta per cento di tutta la popolazione del mondo con un costo economico non indifferente.

Secondo recenti stime, una persona su dieci che soffre di questa problematica, tende ad avere una sindrome dolorosa che risulta essere del tutto invalidante. Oltre a quelli che possono essere i sintomi di natura fisica, un dolore cronico del genere tende a portarsi dietro anche problematiche di natura psicologica quali:

  • Un soggetto che soffre di una sindrome dolorosa del genere, potrebbe avere una forma di depressione.
  • Un soggetto che soffre di una sindrome dolorosa del genere, potrebbe avere come conseguenza una forma di isolamento.

Sindrome in aumento

Le persone che tendono a soffrire di questa sindrome sono in deciso aumento, questo anche perchè molte delle patologie che un tempo avevano conseguenze tali che potevano portare il paziente al decesso, oggi invece possono avere un trattamento, consentendo ai pazienti di vivere ma  percependo in tal senso  di dolore.

La stessa pandemia che ha interessato il mondo nei precedenti anni, si parla del Covid-19, ha sicuramente lasciato problemi non indifferenti, oltre ad avere quelli che vengono definiti sintomi post-covid, si parla in tal senso in tutto il mondo di circa 65 milioni di persone, una parte di queste tende a soffrire di un dolore di natura cronica.

Purtroppo questo si verifica in conseguenza del fatto che una sindrome dolorosa di natura nociplastica, non ha in alcun modo un’origine che sia evidente. Da cosa è caratterizzata nel paziente? La risposta corretta è che si presenta con una forma di sensibilità del tutto aumentata o magari da una risposta che risulta essere alterata agli stimoli. Questa sua manifestazione potrebbe esserci senza necessariamente siano presenti i tipici segnali legati all’infortunio o ad una patologia.

Proprio per queste sue caratteristiche specifiche, le persone che ne soffrono si possono trovare nella situazione di dover consultare varie tipologie di specialisti che formuleranno a loro volta differenti pareri di tipo medico. Dovranno magari da questo punto di vista sottoporsi a una serie di test, oppure provare delle terapie confidando nel fatto che possano offrire al paziente un sollievo autentico.

Dolore nociplastico : come gestirlo e trattarlo

Proprio per queste motivazioni, il dolore nociplastico richiede un approccio di natura multi-dimensionale, oltre che personalizzato che consenta al paziente non solo di poter riuscire ad affrontare la sindrome dolorosa di natura fisica nel modo più giusto, tenendo anche in considerazione le componenti di natura psicologica e sociali che sono collegate a questa problematica complessa e particolare.

Alcuni studi effettuati nel 2021, hanno potuto dimostrare che gli anticorpi potrebbero scatenare un attacco del tutto errato verso i nervi del paziente, questo è un fattore da non sottovalutare perchè suggerisce che dei mutamenti che avvengono al nostro sistema immunitario, contribuiscono in tal senso al dolore definito nociplastico.

Quando parliamo di percezione del dolore, non dobbiamo solo pensare a quello che il paziente avverte ma si deve ragionare in tal senso ad una serie di fattori molto importanti, tra questi abbiamo:

  1. Si parla di fattori di natura fisica.
  2. Si parla di fattori di natura emotiva.
  3. Si parla di fattori di natura sociale.

Cosa fare nel caso in cui una persona soffre di un dolore del genere? In tal senso si possono utilizzare una serie di strumenti che danno un sollievo almento momentaneo, quali gli oppioidi e gli antinfiammatori. Tuttavia non è detto che il ricorso a queste tipologie di strumenti non possa rivelarsi del tutto inefficace o magari possa produrre nel paziente degli effetti collaterali.

Ad oggi c’è un interesse molto acceso su sostanze come la psicolicibina per trattare una sindrome dolorosa come quella nociplastica. Una problematica vera in tal senso che va evidenziata è quella legata al fatto che la soglia del dolore è soggettiva, da questo punto di vista è importante ricordare come l’esperienza del singolo paziente rimanga un fattore molto importante.

L’intelligenza artificiale e gli strumenti di diagnosi

Qualè il reale potenziale da questo punto di vista dell’IA? Sicuramente quello di avere degli strumenti che hanno un livello avanzato nel campo della diagnosi oltre che del trattamento del dolore definito nociplastico. L’Ia ha dalla sua parte la possibilità di utilizzare modelli basati sull’apprendimento definito profondo oltre che algoritmi di riconoscimento legati al pattern. Per questo motivo è in grado di analizzare dati legati ai pazienti che consentono magari l’individuazione di segnali che sono precoci e potrebbero magari essere non presi in considerazione dagli uomini.

Un’altra area nella quale l’IA potrebbe dare un supporto nella personalizzazione del trattamento è legata all’analisi dei dati storici legati al paziente, alle risposte a terapie somministrate in precedenza, alle informazioni di natura genetica. Quindi l’Ia potrebbe essere in grado di individuare un approccio di natura terapeutica che sia più efficace per un determinato individuo rispetto ad un altro.

Non dimentichiamo poi l’area del monitoraggio, infatti i dispositi che servono a tracciare quelli che sono i parametri di natura fisiologica, se dotati di Intelligenza Artificiale, potrebbero segnalare eventuali oscillazioni e mutamenti nella sindrome dolorosa percepita dal paziente.

Questi strumenti così evoluti, darebbero ai medici degli strumenti per poter essere più efficaci nel combattere queste problematiche oltre che a garantire un livello di tempestività migliorato. Tuttavia non dobbiamo certo dimenticarci di un settore importante come quello della ricerca, dove l’Ia ha la capacità di poter analizzare una grande quantità di dati che sono collegati al dolore nociplastico. Questo potrebbe condurre magari alla scoperta di legati del tutto nuovi a livello biologico o connessioni che non sono state in precedenza riconosciute da questo punto di vista.

Questo potrebbe fornire delle prospettive del tutto nuove nell’ambito del trattamento. Non dimentichiamo poi che l’Intelligenza Artificiale è in grado di poter dare delle soluzioni di tipo educativo sia a pazienti che a professionisti. Parlando ad esempio di modelli basati sulla simulazione avvalendosi dell’Ia, potrebbero fornire un supporto per formare medici su casistiche molto complesse. Le piattaforme invece di apprendimento personalizzato, possono dare ai pazienti delle strategie e delle informazioni che consentono a loro di poter gestire il dolore.

Intelligenza artificiale e lavoro