Osteosarcoma

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Se non avete mai sentito parlare dell’osteosarcoma, si tratta di una patologia tumorale piuttosto rara che colpisce la zona delle ossa. Purtroppo è un tumore maligno che può manifestarsi in qualsiasi punto del nostro apparato scheletrico. In linea di massima tende a manifestarsi con maggiore frequenza in zome specifiche dell’apparato scheletrico come ad esempio l’omero. Esistono ad oggi dei validi approcci alternativi che consentono al paziente di migliorare la qualità della vita? Esistono delle linee guida in termini preventivi che aiutano un soggetto a ridurre i potenziali rischi di sviluppare una patologia tumorale del genere? Colpisce con maggiore frequenza uomini o donne? Esiste un’età specifica nella quale si può manfestare questa patologia tumorale? In base alla ricerca medica, esistono degli approcci sperimentali, delle terapie che consentono di aprire nuovi fronti nell’ambito delle cure?

Per prima cosa è bene dire che la patologia tumorale della quale stiamo parlando trae la sua origine dalle cellule che costituiscono l’apparato scheletrico nel corpo umano. In tal senso le tipologie di cellule che possiamo ritrovare sono due, vediamole insieme:

  1. Potremmo sentir parlare di osteoblasti cellule del tessuto osseo adibite a produrre materiali per le ossa stesse
  2. Potremmo sentir parlare di osteoclasti cellule che hanno il compito specifico di eliminare la zona ossea inanimata e a consentire che riesca a mantenere la sua forma specifica

Si tratta di un tumore che colpisce con maggiore frequenza persone adulte o persone più giovani? In linea generale, si tratta di una patologia che colpisce maggiormente ragazzi che hanno un’età compresa tra gli 0 e i 14 anni. Tuttavia è anche bene dire che la formazione di questo tumore in bambini così giovani, riguarda segmenti ossei specifici quali:

  1. Si tratta di un tumore maligno che può manifestarsi nella zona dell’omero
  2. Si tratta di una patologia tumorale che si può manifestare nella zona dell’ulna
  3. Si tratta di un tumore che può originarsi nella zona del femore
  4. Può svilupparsi nella zona della tibia
  5. Può svilupparsi nella zona del perone

Esiste una forma tumorale specifica identificabile con precisione o si tratta di un tumore che è classificato in base al livello di gravita? Si differenzia in base al modo di manifestarsi, che può essere più o meno aggressivo. Per questo motivo possiamo suddividere questa patologia tumorale in tre forme distinte:

  1. Si parla di un livello basso di aggressività
  2. Può avere un livello intermedio di aggressività
  3. Può essere una forma tumorale piuttosto aggressiva ( livello alto-elevato)

Tuttavia se dobbiamo parlare di statistiche che riguardano questo specifico tumore, possiamo fornire delle numeriche maggiormente dettagliate. Su dieci diagnosi relative a questa patologia tumorale, in ben otto casi ci troviamo in presenza della forma con un livello di aggressività più elevato.

Qual’è il motivo di diagnosi così sfavorevoli per il paziente? Purtroppo si tratta di un tumore nel quale la velocità di crescita e di espansione delle cellule tumorali è piuttosto alta.

Parliamo di micromestastasi

Approfondendo ancora le caratteristiche specifiche di questo tumore, è bene dire che in molti casi, quando viene diagnosticato, possono essere presenti gruppi di cellule maligne che non risultano visibili anche se al paziente vengono prescritti specifici esami. Vengono anche chiamate micrometastasi.

Sintomatologia

Esiste una precisa sintomatologia associabile a questo tumore o si tratta di una forma asintomatica? In realtà non possiamo parlare di sintomi specifici. Quello che può avvertire il paziente è una sindrome dolorosa che si irradia dal punto in cui il tumore ha origine nella zona dell’osso.

Tuttavia è anche bene dire che una sindrome dolorosa a un osso del corpo, non equivale in tutti i casi a un tumore come l’osteosarcoma. Sicuramente se tratta di una manifestazione dolorosa che rimane nel tempo e supera un periodo pari a due settimane, sarà bene il paziente si rivolga a un medico specialista per fare i dovuti accertamenti.

Parlando ancora della sindrome dolorosa che il paziente può avvertire, in alcuni casi specifici, quando il tumore interessa un segmento osseo specifico, quello localizzato negli arti inferiori o superiori, si può accompagnare a un gonfiore. Un tumore del genere che si radica in una porzione di osso specifico, può renderlo più fragile e soggetto a fratture anche in presenza di traumi non di particolare importanza.

Processo diagnostico

In presenza di una patologia tumorale del genere, come può il medico specialista arrivare a formulare una diagnosi corretta? Ci si arriva per gradi, sottoponendo il paziente a un inter diagnostico specifico, vediamo quale:

  1. Il medico può prescrivere una radiografia che interesserà la zona colpita dall’ipotetico tumore
  2. Se questo esame diagnostico non dovesse aiutare il medico della diagnosi, si approfondirà la problematica con una tac con soluzione di contrasto
  3. Il medico potrebbe anche decidere di prescrivere una risonanza magnetica per immagini più evidenti della zona interessata dalla patologia tumorale
  4. Se il medico ha il dubbio che il tumore possa essersi espanso in altre zone, prescriverà una scintigrafia ossea
  5. Tuttavia l’esame più attendibile e sicuro ai fini diagnostici è la biopsia. Si preleverà un campione relativo alla zona interessata dalla neolplasia tumorale e successivamente si utilizzerà un microscopio per analizzare il campione

Come si cura questo tumore

Una patologia tumorale del genere, essendo complessa e rara e avendo in molti casi un livello di aggressività piuttosto alto, richiede un approccio specifico. Se si procede con un intervento chirurgico che prevede l’asportazione della parte di osso nella quale è presente il tumore, si assocerà alla chirurgia anche la chemioterapia. Questo nel caso in cui ci si trovi di fronte a un tumore con un livello di aggressività piuttosto elevato.

In passato l’intervento chirurgico prevedeva un approccio specifico: si amputava l’arto interessato al tumore. Oggi l’approccio è mutato e si intervenire con una chirugia più conservativa. Quindi si asporta solo la parte di osso interessata al tumore.

Tuttavia l’intervento non si limita solo all’asportazione della parte di osso coinvolta nel tumore, in seguito si dovrà pensare all’innesto di una protesi che consenta al paziente di recuperare la mobilità dell’arto interessato. Se si tratta di bambini che rispetto agli adulti sono interessati alla crescita ossea, si dovrà prevedere l’innesto di una protesi in grado di modellarsi in base al livello di crescita dell’osso.

La chemioterapia può essere utilizzata sia prima dell’intervento chirurgico, sia in un secondo tempo. La radioterapia può invece essere utilizzata nel caso di tumori che non sono curabili con l’intervento chirurgico.

Approcci preventivi

Trattandosi di un tumore raro con un livello di aggressività piuttosto elevato, non ci sono ad oggi approcci di natura terapeutica validi in tal senso. Non si conoscono infatti i possibili rischi di natura ambientale o legati alle abitudini del soggetto.

L’osteosarcoma è uno dei tumori che coinvolgono la struttura ossea di un soggetto che ha il maggior grado di diffusione nei soggetti più giovani della popolazione.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.