Plasmaferesi

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Quando parliamo di plasmaferesi a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta essenzialmente di una procedura legata all’ambito medico durante la quale in cui abbiamo due elementi specifici che vengono separati:

  • Riferendoci al sangue si parla di quella che è la parte delle cellule;
  • Riferendoci sempre al sangue si parla di quello che viene definito plasma.

Cosa avviene esattamente? Attraverso procedure che sono di filtraggio o centrifugazione avviene la separazione di queste due componenti essenziali legate al flusso sanguigno. Per quale motivo vengono utilizzate queste due procedure specifiche? Vediamolo insieme:

  1. Nel primo caso si tratta di una procedura di natura produttiva che mira essenzialmente a poterlo donare;
  2. Nel secondo caso si tratta di una procedura di natura terapeutica.

Parliamo della forma terapeutica

Quali sono le peculiarità della forma terapeutica? In questa procedura specifica l’intento è quello essenzialmente di riuscire a rimuovere in maniera efficace quelle che sono le sostanze presenti nel plasma che potrebbero innescare delle ipotetiche patologie. In tal senso si procede a rimuovere:

  • Si parla della rimozione di anticorpi;
  • Si parla della rimozione di fattori legati al processo di coagulazione.

Questa procedura serve in virtù del fatto che se viene infatti individuata una componente presente nel relativo flusso sanguigno in grado di creare dei danni. In questo caso si utilizzerà con una componente del tutto sana che verrà fornita da un donatore. Nella forma di tipo terapeutico, il focus di questa procedura è quello di eradicare anticorpi e proteine in grado di innescare in un paziente una possibile patologia.

In questo modo di fatto si impedisce a queste componenti di:

  • Il primo scopo è legato al fattore riproduttivo che viene di fatto inibito;
  • Il secondo scopo è legato al fattore organismo, all’evitare che questo venga attaccato.

 Parliamo della forma produttiva

Quando parliamo della forma produttiva, ci riferiamo essenzialmente a una procedura che in quanto tale viene eseguita in quelli che vengono definiti centri di raccolta del sangue. In cosa consiste esattamente? Si tratta di un prelievo di sangue che viene fatto su un paziente con la finalità di ottenere e separare da esso il plasma. Questo verrà raccolto e sarà utilizzato per effettuare trasfusioni su altri pazienti qualora ce ne fosse la necessità.

Quali sono le finalità di natura terapeutica in baae alle quali viene raccolto questo plasma? Vediamole insieme:

  • Il plasma potrebbe essere raccolto per produrre quelli che vengono definiti plasmaderivati;
  • Si tratta di una componente molto importante per riuscire a trattare pazienti che hanno magari avendo uno shock di natura emorragica;
  • Il plasma è molto utile per pazienti che hanno problematiche nell’ambito della coagulazione;
  • Il plasma è molto utile per pazienti che hanno processi infettivi in corso come ad esempio il tetano e la meningite;

Parliamo di apparecchiature

Qual’è l’apparecchiatura che viene utilizzata per quella a scopo donativo? Si tratta di un’apparecchiatura che ha un nome specifico: si chiama separatore cellulare. In pratica nel paziente si cerca uno specifico accesso di natura venosa al quale verranno collegati tubi e circuito sterile.

In questo modo avverrà una divisione relativa alle componenti del sangue per ottenere il plasma che verrà successivamente raccolto in un’apposita sacca. Qual’è la quantità corretta di plasma che deve essere prodotta con questa specifica procedura? Si parla di una quantità pari a 700 cc di plasma. Questo subisce poi una lavorazione specifica? In realtà ci sono due step specifici, vediamo quali sono:

  • Nel primo step il plasma viene sottoposto ad analisi;
  • Nel secondo step avviene il congelamento e la conservazione dello stesso;
  • Questa procedura consentirà in seguito di poterlo utilizzare quando si rendesse necessario averlo.

 Parliamo dell’approccio di natura terapeutica

Se parliamo invece dell’approccio definito terapeutico, l’intento è sostanzialmente quello di eradicare il plasma presente in un determinato paziente che al suo interno ha elementi specifici che innescano nel paziente una patologia. In tal senso si parla di:

  • Presenza di anticorpi;
  • Presenza di immunoglobuline che sono le principali responsabili di una patologia specifica.

Una volta che nel paziente viene rimosso il plasma che presenta queste componenti dannose per l’organismo stesso, si procederà a una trasfusione di plasma da un donatore sano per consentire al paziente ammalato di avere nel proprio organismo quelle sostanze ritenute importanti.

Come viene fatta questa procedura? Si utilizzerà un ingresso venoso nel paziente di una certa portata al quale veranno poi collegati tubi legati alla macchina che effettuerà il cambio di plasma. Durante la reimissione di plasma sano nel paziente, verranno dati dei farmaci? Si, la procedura prevede la somministrazione di farmaci anticoagulanti.

Lo scopo della somministrazione di questi farmaci è quella di evitare in tutti i modi possibili che il sangue della persona vada incontro a un processo di coagulazione. Come viene trattato il sangue? Essenziamente con tre metodologie che andiamo a vedere:

  • Il paziente potrebbe essere sottoposto a una procedura chiamata: centrifugazione a flusso continuo. In questo specifico caso nel paziente verranno cercati due ingressi venosi. Uno servirà per prelevare il sangue dal paziente, per centrifugarlo e fare in maniera tale che plasma e cellule si separino. Successivamente nell’organismo del paziente verranno reintrodotte due possibili varianti, vediamo quali sono:
  1. Tenendo presente che si dovrà valutare quale sia la patologia del paziente, si potrà procedere con una soluzione di natura fisiologica composta da albumina umana con un livello di purificazione che arriva al quattro per cento;
  2. Si potrà procedere in tal senso con la reintroduzione nell’organismo del paziente di plasma del tutto nuovo.

Il paziente potrebbe essere sottoposto a una procedura chiamata anche centrifugazione con flusso discontinuo. In questo secondo caso il paziente avrà un prelievo di una quantità specifica di sangue pari a 300 ml. La centrifugazione consentirà di separare il plasma dalle cellule. In seguito verrà reintrodotta la parte delle cellule.

Parliamo della procedura di filtraggio del plasma

In questa procedura specifica, il plasma subisce un tipo di procedura che possiamo dire per molti versi simile a quella della dialisi. In ogni caso se dovessimo prendere come riferimento una persona che pesa all’incirca 80 chilogrammi, potremmo dire che verranno prelevati circa due litri di plasma per poi essere successivamente reimmessi nell’organismo del soggetto.

Tuttavia perchè questa procedura sia efficace e sia veramente in grado di rimuovere le sostanze presenti, dovrà essere ripetuta con un ciclo temporale pari a 24-48 ore. Quanti sono i cicli ai quali dovrà essere sottoposto il paziente? Si parla in tal senso di 4/5 cicli, in questo modo sarà possibile eliminare le sostante presenti all’interno dell’organismo umano per una percentuale pari al 90 per cento.

Patologie e plasmaferesi

Per quali patologie specifiche è indicata una procedura del genere? Tra le patologie maggiormente trattate abbiamo:

  • Parliamo di patologie di natura renale che causa nel soggetto l’insufficienza renale e anche quella respiratoria in tempi molto rapidi;
  • Parliamo di patologie di natura metabolica in base alle quali il paziente potrebbe sviluppare una forma di insufficienza epatica molto pronunciata;
  • Potrebbe sempre trattarsi di malattie di natura autoimmune come ad esempio il lupus eritematoso;
  • Potrebbe trattarsi di patologie di natura neurologica come la sindrome di Guillain-Barrè;
  • Potrebbe trattarsi di patologie come ad esempio la porpora trombotica trombocitopenica.

 Rischi della procedura

Nell’effettuare su un paziente una procedura come la plasmaferesi del genere ci sono dei rischi ai quali può andare incontro? Si, motivo per il quale questa procedura nella sua applicazione dovrà prima essere oggetto di una valutazione molto attenta.

  • Il paziente potrebbe andare incontro a dei processi di natura infettiva se dovessero esserci microrganismi che si insinuano nel flusso sanguigno;
  • Il paziente potrebbe rischiare un blocco del processo di coagulazione proprio perchè in forma del tutto momentanea vengono rimosse quelle sostanze che ne sono le principali artefici;
  • Per poter effettuare la procedura nel paziente verranno utilizzati degli accessi di natura venosa che potrebbero presentare degli ematomi;
  • Durante la somministrazione il paziente potrebbe avere sintomi quali:
  1. La nausea;
  2. I brividi;
  3. I formicolii;
  4. I crampi muscolari.

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Alessandro Baldini
Web content writer senior, specializzato nella redazione di contenuti nel settore medico, laureato in filosofia a Bologna, corso di specializzazione conseguito allo Ial Web di Udine nel content management, corso conseguito al Cfa di Milano nel 2020, sul web marketing.