Atonia uterina

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Quando parliamo di atonia uterina ci stiamo riferendo a una condizione nella quale avviene una perdita di tono muscolare nella zona dell’utero, condizione di natura patologica. Viene anche detta ipotonia dell’utero ed una problematica che di fatto rende del tutto impossibile qualsiasi contrazione dopo che la donna ha partorito. Parliamo di una condizione grave o di moderata entità? In realtà è seria e grave e non deve in alcun modo essere sottovalutata, infatti potrebbe innescare delle problematiche durante il parto o potrebbe aumentare il rischio che successivamente al parto si producano delle emoraggie.

Qual’è la dinamica specifica di questa problematica? Tende a verificarsi nel momento in cui le pareti dell’utero non si contraggono e i relativi capillari del sangue che tendono ad avere perdite di sangue. Bisogna anche dire che successivamente alla fase del parto i medici tendono a mettere in pratica procedure che sono mirate all’aumento delle contrazioni di natura uterina. Questo consente di prevenire una condizione come l’atonia.

In tal senso potrebbero essere utilizzati dei farmaci che stimolano le contrazioni riparatrici della zona uterina, si tratta di farmaci molto importanti al fine di prevenire la possibilità di perdere il tono muscolare nella zona dell’utero e in tal modo si farà in maniera tale da prevenire quelle che sono le possibilità di un’emorragia successiva al parto.

Parliamo di emorragia post parto

Quando parliamo di emorragia post parto ci riferiamo a una condizione in tal senso univoca o possiamo avere di vario genere? In realtà potrebbe essere di due tipologie differenti, vediamo quali sono:

  1. Potrebbe trattarsi di un’emorragia definita primaria;
  2. Potrebbe trattarsi di un’emorragia definita secondaria.

Quando ci riferiamo alla primaria essenzialmente stiamo parlando di una condizione che come tale prevede una perdita di sangue molto abbondante e solitamente tende a verificarsi nelle 24 ore successive al parto. Quando invece ci riferiamo a un’emorragia secondaria, stiamo parlando di un evento che tende a verificarsi dopo le classiche 24 ore successive al parto.

La diagnosi relativa a questa problematica è molto importante, da questo punto di vista è anche bene dire che si interverrà attraverso la somministrazione di:

  1. La prassi prevede la somministrazione nella paziente di ossitocina. La somministrazione verrà fatta tramite endovena;
  2. La prassi prevede la somministrazione nella paziente di prostaglandine che verranno somministrate per via intramuscolare.

Parliamo di cause

Quali sono le concause specifiche che contribuiscono a innescare una condizione patologica in termini di pareti muscolari uterine? In tal senso potremmo essere in presenza di differenti cause, vediamone alcune:

  1. Potrebbe trattarsi di un processo infettivo di natura virale;
  2. Potrebbe essere collegata a una condizione definita sovradistensione dell’utero;
  3. Potrebbe essere collegata a un travaglio piuttosto lungo.

Ci sono condizioni nelle quali è più facile si possa manifestare una problematica del genere? Si, in tal senso se si tratta di una gravidanza di natura gemellare è più facile possa verificarsi una condizione del genere. Perchè nella gravidanza gemellare? Perchè l’utero è stato sottoposto a una maggiore pressione in virtù del fatto che ha dovuto sopportare un peso più grande. In tal senso anche le contrazioni sono state più faticose. Cosa accade invece ai capillari? Prima che avvenisse il parto irroravano la placenta. Se si presenta questa problematica potrebbe esserci come conseguenza una perdita di sangue piuttosto marcata.

Ci tratta di una condizione prevedibile? In realtà l’atonia che riguarda l’utero non è in alcun modo prevedibile, motivo per cui diventa essenziale cercare di diagnosticare questa condizione nella maniera più tempestiva possibile. Unitamente alla diagnosi diventa molto importante l’utilizzo dei farmaci che siano il più adatti possibile per questa condizione, in tal senso potranno essere somministrati per:

  • La somministrazione dei farmaci potrebbe avvenire per via endovenosa;
  • Unitamente a questo potrebbero essere fatti dei massaggi ad hoc per stimolare la fase delle contrazioni.

Parliamo di taglio cesareo

Potrebbe presentarsi una condizione come l’atonia dell’utero in un parto cesareo? La risposta corretta è si anche se di fatto si tratta di condizioni maggiormente rare. In condizioni normali una volta che si è praticato il cesareo e il bambino è stato estratto l’utero in maniera del tutto spontanea si contrae e questo riduce l’effettiva perdita di sangue. Cosa accade nel caso in cui l’utero non dovesse contrarsi in maniera del tutto spontanea?

Si interverrà con la somministrazione di farmaci per ridurre l’emorraggia. Se i farmaci non dovessero in tal senso avere un effetto adeguato si dovrà intervenire con un approccio chirurgico per ridurre il rischio che la donna possa dissanguarsi.

Parliamo di rottura uterina

Quando parliamo di rottura uterina a cosa ci stiamo riferendo? Si tratta di una condizione nella quale l’utero si lacera in maniera del tutto spontanea e questo potrebbe provocare una successiva espulsione del feto che si troverà nella cavità definita peritoneale. Si tratta di una condizione rara o diffusa? La risposta corretta è che si tratta di una condizione rara e potrebbe prodursi in una donna che sta avendo un travaglio definito attivo.

C’è una condizione specifica che potrebbe produrre la rottura dell’utero? In linea generale si tratta di donne che hanno avuto in passato parti cesarei e hanno quindi delle cicatrici. Ci sono altre variabili che come tali possono produrre una condizione del genere? La risposta è si, vediamo quali sono:

  1. Potrebbe trattarsi di un’anomia di natura congenita che interessa l’utero;
  2. Potrebbe essere collegata a un trauma;
  3. Potrebbe essere legata a un intervento chirurgico definito miomectomia;

Tuttavia volendo ancora approfondire quelle che sono le cause che potrebbero portare a una rottura in tal senso abbiamo:

  • Potrebbe essere collegata a una problematica definita sovradistensione uterina;
  • Potrebbe essere collegata a una condizione definita rivolgimento del feto sia esterno che interno;
  • Potrebbe essere collegato all’utilizzo eccessivo di uteronici.

Qual’è l’iter corretto per diagnosticare una problematica del genere? La diagnosi relativa alla rottura dell’utero avviene tramite laparotomia. In tal senso si procederà tramite un approccio immediato e se dovesse essere necessario si potrebbe anche procedere sottoponendo la paziente a un’isterectomia.

Parliamo di fattori di rischio

Ci sono dei fattori che possiamo definire di rischio riguardanti la condizione dell’atonia uterina? Si in tal senso potrebbero essere:

  • Un’età che risulta essere superiore ai 35 anni;
  • Un parto gemellare;
  • Una problematica potrebbe essere collegata alla presenza di una quantità eccessiva di liquido amniotico;
  • Un’altra condizione che in tal senso potrebbe influenzare questa condizione è una donna in forte sovrappeso.

I sintomi dell’atonia potrebbero essere collegati a:

  • Una perdita molto marcata di sangue;
  • Un aumento in quella che risulta essere la normale frequenza cardiaca;
  • Un altro sintomo è il gonfiore che potrebbe prodursi nella zona della vagina.

Ectopia utero