Cuore e attività fisica

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Cuore e attività di natura fisica, quanto fa bene al nostro organismo fare uno sport? La risposta corretta è che molto dipende dall’età del soggetto, infatti un’intensità nell’allenamento che risulta essere eccessiva, non fa bene, potrebbe in tal senso essere determinante nell’insorgenza di patologie a carico del cuore. C’è una fascia d’età nella quale si deve avere un’attenzione maggiore a queste problematiche? La risposta è si, parlando di uomini che hanno oltre 50 anni, bisogna essere maggiormente attenti. Una ricerca condotta recentemente su un gruppo nutrito di atleti che praticano sport come corsa, il ciclismo e il triathlon, ha messo in evidenza come dopo anni di allentamento molto intensi, di resistenza, lo svolgimento di gare, potessero creare un serio rischio che si possa produrre una problematica come la fibrillazione atriale.

Quando parliamo di fibrillazione atriale, ci stiamo riferendo ad una delle più comuni aritmie di natura cardiaca che causa un battito irregolare, oltre ad una perdita in termini di efficienza a livello contrattile. Non si tratta di una patologia che in quanto tale dev’essere sottovalutata, infatti causa un battito del tutto irregolare e una perdita in termini di efficienza a livello contrattile relativo al muscolo cardiaco.

Parliamo di conseguenze

Ora cerchiamo di approfondire meglio quali siano le conseguenze di un soggetto che svolge per anni un allentamento molto intenso e prolungato nel corso del tempo, vediamole insieme:

  • Una delle possibili conseguenze potrebbe essere legata all’insorgenza di un processo di natura infiammatoria;
  • Una delle possibili conseguenze potrebbe essere legata all’insorgenza di uno stress di natura meccanica;
  • Una delle possibili conseguenze potrebbe essere legata ad un processo di ossidazione dei tessuti oltre a causare una forma di invecchiamento precoce;
  • Un’altra delle possibili conseguenze potrebbe essere legata al rischio oggettivo di sviluppare delle patologie di natura cardiaca.

L’attività fisica che un atleta svolge ad un ritmo ed ad un’intensità molto elevata, soprattutto se viene svolta in un periodo che va dopo i 50 anni, potrebbe innescare dei danni anche seri. Il lavoro quando è intenso ed è protratto nel corso del tempo, potrebbe causare un processo di natura infiammatoria, potrebbe causare degli stress di natura meccanica, potrebbe causare degli stress di natura metabolica. Oltre a causare un possibile invecchiamento precoce, una serie di patologie a livello cardiovascolare.

Proprio per questa motivazione è consigliabile praticare un’attività fisica non troppo intensa ma che aiuta a rafforzare il sistema immunitario oltre al benessere in generale relativo al nostro organismo. In questo modo vengono ridotti i potenziali danni che si potrebbero originare al muscolo cardiaco e si tende ad abbassare la pressione sanguigna.

Parliamo di sovrallenamento

Se una persona dovesse praticare un’attività fisica in maniera molto intensa, al punto tale da prodursi una condizione come il sovrallenamento, cosa potrebbe rischiare? Vediamolo nel dettaglio:

  • Uno dei rischi ai quali potrebbe andare incontro è un calo del rendimento;
  • Un altro dei rischi ai quali potrebbe andare incontro è una frequenza cardiaca che rispetto ad una condizione normale diventa più alta del previsto;
  • Uno dei rischi ai quali il soggetto potrebbe andare incontro sono le palpitazioni;
  • Un altro rischio al quale il soggetto potrebbe andare incontro è una sorta di stanchezza persistente;
  • Un altro rischio al quale il soggetto potrebbe andare incontro è una difficoltà legata alla fase del sonno;
  • Un altro rischio al quale il soggetto potrebbe andare incontro è un indolenzimento di natura muscolare che risulta essere persistente nel corso del tempo;
  • Un altro rischio al quale il soggetto potrebbe andare incontro è un mutamento a livello umorale;
  • Un altro rischio al quale il soggetto potrebbe andare incontro è una forma di ansia;

Definiamo il termine cuore d’atleta

Quando una persona si sottopone ad un allenamento molto intenso ma sano, questo aiuta sicuramente a rafforzare il cuore, allo stesso modo di come accade per altri muscoli. Questo mutamento di natura strutturale che riguarda il muscolo cardiaco, tende a regolare la frequenza e questo stato viene definito “muscolo d’atleta”. In queste tipologie di condizioni l’efficienza del sistema cardiovascolare e la salute a livello mentale e livello fisico in generale hanno un deciso miglioramento.

Definiamo la condizione chiamata fibrillazione atriale

Quando parliamo di fibrillazione atriale, ci stiamo riferendo ad una condizione nella quale gli atri del cuore tendono ad avere una contrazione definita sincrona, quindi fibrillano o danno origine ad un battito che risulta essere irregolare e rapido. Il sangue a causa di questa fibrillazione, non fluisce in maniera efficiente nell’organismo del paziente, questa condizione del tutto anomala, tende a provocare una debolezza e una stanchezza diffuse.

Un soggetto che ha un battito irregolare, non sempre viene percepito se il soggetto non si sottopone ad un’indagine approfondita, tuttavia nel caso in cui gli orologi da allentamento dovessero registrare delle pulsazioni che risultano essere anomale da questo punto di vista, sarà sicuramente utile procedere a delle indagini fatte attraverso il medico specialista.

La fibrillazione atriale è una condizione che possiamo definire come univoca? In realtà no, potremmo averne di tre tipologie differenti, vediamo quali:

  • Potrebbe essere una forma definita parossistica, si tratta di una forma del tutto occasionale e con una durata che può variare da alcuni minuti ad alcuni giorni. Tende a risolversi in maniera del tutto spontanea;
  • Potrebbe essere una forma definita persistente, nella quale non avviene una risoluzione spontanea ma servirà somministrare al soggetto un’apposita terapia di natura farmacologica. In alternativa al paziente potrà essere data una scarica elettrica chiamata cardioconversione;
  • Potrebbe essere una forma definita permanente, nella quale si parla a tutti gli effetti di una condizione di natura cronica nella quale nè la terapia di natura farmacologica, nè la scarica elettrica specifica, riescono a ripristinare il corretto battito cardiaco.

Parliamo di sintomi

Quali sono invece i sintomi relativi alla fibrillazione atriale? Vediamoli insieme:

  • Uno dei sintomi che il paziente potrebbe avere sono i battiti cardiaci del tutto irregolari;
  • Un altro sintomo che il paziente potrebbe avere è la percezione di un battito che risulta essere accelerato;
  • Un altro sintomo potrebbe essere una sindrome dolorosa nella zona del torace;
  • Un altro sintomo è la perdita di coscienza;
  • Un altro sintomo sono le vertigini;
  • Il paziente potrebbe percepire un senso di affaticamento;
  • Il paziente potrebbe percepire un senso di affanno.

Tuttavia non è da escludere che una persona possa essere del tutto asintomatica e non percepire fastidi, la fibrillazione atriale in questo caso sarà scoperta solo ed esclusivamente tramite un’accurata visita medica.

Considerazioni finali

Il cuore e l’attività fisica sono strettamente collegati, infatti come abbiamo visto un allentamento intenso ma corretto, possono portare dei vantaggi al muscolo cardiaco e un rafforzamento, mentre al contrario un’attività fisica troppo intensa, soprattutto a persone over 50, possono dare delle problematiche marcate.

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