Ernia cerebrale

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Quando parliamo di ernia cerebrale di cosa stiamo parlando? Essenzialmente si tratta di un aumento della pressione all’interno della zona del cranio. Quali sono le conseguenze? La pressione che tende ad incrementarsi a livelli maggiori rispetto alla norma, innesca un movimento che modifica la naturale posizione del cervello, verso la parte laterale e verso delle aperture che tendono a creare una divisione in segmenti.

Quali sono le cause che possono portare a un aumento della pressione a livello cranico? L’aumento di pressione nella zona del cranio potrebbe essere prodotta da:

  • Potrebbe essere la conseguenza di una massa tumorale all’interno del cervello
  • Potrebbe essere la conseguenza di un’emorragia nella zona del cervello
  • Potrebbe essere la conseguenza di una problematica legata in altri segmenti corporei quali ad esempio i reni ( insufficienza renale)

Quali sono i sintomi ai quali potrebbe andare incontro il paziente? La sintomatologia potrebbe cambiare a seconda della zona del cervello coinvolta e potrebbero comprendere:

  1. Potrebbero includere problemi di respirazione
  2. Potrebbero manifestarsi con problemi di natura oculare
  3. Potrebbero causare un’anomalia localizzata a livello di funzionamento della mente

Qual’ è il processo diagnostico per arrivare a un riscontro certo di questa problematica? Il paziente potrebbe essere sottoposto a due esami specifici quali:

  • Il paziente potrebbe venire sottoposto a una tomografia computerizzata
  • Il paziente potrebbe essere sottoposto a una risonanza magnetica per immagini

Tipologie di ernia al cervello

Siamo in presenza di un fenomeno standardizzato e univoco o possiamo parlare di differenti tipologie di ernie? In realtà potremmo essere in presenza di due specifiche ernie al cervello, vediamo insieme quali:

  1. Potrebbe trattarsi di un’ernia definita transtentoriale. In questo caso la zona superiore celebrale subisce una pressione tale che viene condotta verso un’apertura che funge da separazione tra la parte superiore del cervello e le zone inferiori
  2. Potrebbe trattarsi di un’ernia definita tonsillare nella quale una massa di natura tumorale crea una pressione verso quelle che vengono definite tonsille celebrali verso una zona chiamata forame magno. Quali sono le conseguenze specifiche alle quali può andare incontro il paziente? Vediamole insieme:
  • Si parla di una zona molto delicata, adibita al controllo di funzioni come la respirazione.
  • Si parla di una zona molto importante per controllare il muscolo cardiaco.
  • Si parla di una zona molto importante per controllare la pressione delle arterie.

Parliamo di sintomi

Quali sono i sintomi che potrebbe manifestare una persona che soffre di una problematica del genere? Vediamoli insieme:

  • Potrebbe trattarsi di una sintomatologia legata problemi che si manifestano nell’ambito della respirazione.
  • Il paziente potrebbe avere delle contrazioni di natura muscolare.
  • Il paziente potrebbe manifestare delle problematiche a livello ocurale. In tal senso potrebbe avere una dilatazione anomala delle pupille.
  • Il paziente potrebbe manifestare delle alterazioni che riguardano il suo livello di coscienza.
  • Il paziente potrebbe avere la nausea.
  • Il paziente potrebbe avere il vomito.
  • Il paziente potrebbe lamentare una certa rigidità a livello di collo.
  • Il paziente potrebbe lamentare una forma di cefalea.
  • Il paziente potrebbe avere sonnolenza.

Parliamo di possibili conseguenze

Quali sono le possibili conseguenze alle quali il paziente potrebbe andare incontro? Per prima cosa è bene dire che si tratta di una condizione molto seria e grave che richiede che si intervenga in maniera tempestiva il prima possibile per non rischiare problemi molto seri, vediamo quali:

  • Il paziente potrebbe andare incontro a una forma di paralisi.
  • Il paziente potrebbe avere una frequenza cardiaca che muta ritmo e diventa anomala.
  • Il paziente potrebbe avere delle problematiche a livello respiratorio.
  • Le conseguenze potrebbero essere talmente gravi da portare il paziente ad avere un’insufficienza di natura respiratoria.
  • Le conseguenze potrebbero essere talmente gravi da portare il paziente ad avere un arresto cardiaco.

Processo diagnostico

Il processo diagnostico come primo obiettivo deve porsi quello di essere il più veloce possibile per evitare al paziente conseguenze molto serie. Per prima cosa la visita medica potrà verificare quali sono le problematiche legate al sistema nervoso. Potrebbe riscontrarsi una pressione all’interno del cranio che è superiore alla norma. Nel caso in cui si sospettase che nel paziente si possa essere prodotta una situazione del genere si procederà con l’esecuzione di una tomografia computerizzata o di una risonanza magnetica per immagini. Se il riscontro degli esami dovesse indicare un’effettivo aumento della pressione intracranica come si può intervenire? Il medico potrebbe ridurre la pressione praticando:

  • Si procederà praticando un foro che nella zona del cranio e inserendo un dispositivo medico specifico che avrà la funzione di ridurre la pressione e nello stesso tempo verificare le condizioni del paziente durante la fase di trattamento.

Approcci terapeutici

Quali sono gli interventi che dovranno essere adottati per aiutare il paziente? Per prima cosa si adotteranno delle misure per fare in maniera tale che le persone possano respirare correttamente. Si procederà cercando di trattare nella maniera più opportuna la causa di questa problematica. Si metteranno in campo apposite misure che serviranno a fare in maniera tale che la pressione all’interno del cranio venga ridotta.

Se l’emergenza medica è piuttosto seria e accentuata, si parla di un approccio al paziente che viene definito immediato. Quindi il personale medico procederà a:

  • Per prima cosa si verificherà se le vie respiratorie sono accessibili.
  • Una seconda verifica che potrà essere fatta riguarda il meccanismo di respirazione.
  • Un altro controllo che dovrà essere fatto riguarda la pressione delle arterie e il battito cardiaco.

Tutte queste condizioni verranno attentamente monitorate per fare in maniera tale che non si producano ulteriori danni a livello celebrale. Nel caso in cui il paziente abbia una temperatura a livello corporeo anomala con livelli di temperatura troppo bassi o troppo elevati, si dovranno mettere in atto misure specifiche per:

  • Se la temperatura del paziente è eccessivamente elevata, si dovrà intervenire per abbassarla il prima possibile.
  • Se la temperatura del paziente è eccessivamente bassa, si dovrà intervenire per alzarla.

Qualora nel paziente si riscontri un effettivo aumento della pressione all’interno del cranio, si procederà a inserire un tubo nel cavo orale del paziente per procedere a una ventilazione di natura meccanica. Qual’è il motivo di questo tipo di intervento? Si procede in tal senso per fare in maniera tale da garantire al paziente un livello di ossigenazione adeguato.

Pressione all’interno del cranio

Se la pressione all’interno del cranio dovesse aumentare, si potrà intervenire tramite:

  • Il paziente potrebbe essere sottoposto a una forma di ventilazione di natura meccanica.
  • Si dovranno somministrare al paziente dei diuretici che consentiranno di ridurre la pressione nella zona del cervello.
  • Per ridurre le contrazioni a livello muscolare si procederà con la somministrazione di sedativi.

 Misure d’emergenza

Nel caso in cui le misure appena descritte non siano efficaci per curare un’ernia cerebrale,  si potrà procedere con:

  1. Ridurre il livello di pressione in seguito a traumi al cranio o un arresto a livello cardiaco.
  2. Potrebbe essere somministrato un barbiturico per ridurre il flusso sanguigno al cervello chiamato Pentobarbital.
  3. Chirurgicamente si interverrà con una craniectomia per ridurre il livello di pressione presente all’interno del cranio.